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Archivio di Giuseppe Fava

Archivio di Giuseppe Fava (1927 - 1983)

123 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Il fondo contiene documentazione prodotta da Giuseppe Fava tra i primi anni Trenta e il 1983, suddivisa per macro aggregazioni tematiche rispondenti alle sue principali attività, tutte accomunate da una forte tensione etica e da un’indagine costante dell’animo umano, oltre che da uno spiccato impegno civile.
Largamente rappresentata è l’attività giornalistica, riferita alla multiforme collaborazione con svariati periodici a carattere locale e nazionale. Ne offrono testimonianza i numerosi testi (manoscritti, dattiloscritti, ritagli a stampa) di articoli, note di costume, recensioni teatrali e racconti brevi, editi nelle testate o comunque presumibilmente destinati alla pubblicazione. Sono presenti anche altri brani, materiali preparatori, stampe fotografiche e sporadica corrispondenza, attinenti alle più importanti inchieste condotte da Fava sulla Sicilia. Non mancano poi documenti di carattere organizzativo e progettuale relativi all’ideazione e alla direzione di periodici che lo vide impegnato a più riprese nel corso degli anni.
Altrettanto nutrita e composita è la serie relativa alla redazione, organizzazione e promozione delle opere teatrali di Fava. Si tratta prevalentemente di copioni, accompagnati quasi sempre dai documenti preparatori, quali bozze, appunti, scalette e brani vari. Per la maggioranza delle opere andate in scena si trovano anche i testi delle recensioni apparse su quotidiani locali e nazionali a fronte delle varie rappresentazioni. In minor misura figurano corrispondenza, relazioni, stime economiche, stampe e negativi fotografici di scena, brochure e manifesti.
Un altro nucleo di entità rilevante è costituito dalle carte correlate all’attività di progettazione, stesura e pubblicazione di romanzi, racconti, saggi monografici e raccolte di favolette o articoli già apparsi in forma sparsa sui giornali. Anche in tal caso, le varie stesure dei testi sono corredate da appunti, materiali iconografici e qualche minuta di lettera.
Ampiamente documentata risulta pure l’intensa attività pittorica e grafica di Fava, con la presenza di oltre 450 disegni di grandi e piccole dimensioni, realizzati su vari supporti e con tecniche differenti (matita, carboncino, inchiostro, china, spruzzo ecc.). Così come per gli oli e le acqueforti – che invece non costituiscono parte integrante dell’archivio – le rappresentazioni sono prevalentemente incentrate sull’animo profondo della Sicilia e dei suoi abitanti, con una galleria di personaggi spesso sofferenti, talora malinconici, a volte enigmatici o crudeli, più raramente dai tratti lievi e rasserenanti.
Cospicuo è inoltre il complesso di documenti concernenti le attività di sceneggiatore per film e autore o regista di documentari e sceneggiati, costituito da recensioni della critica sui film tratti da opere di Fava (con aneddoti, interviste all’autore ecc.), relativi testi preparatori e sparuta corrispondenza. Completano il quadro un’ampia quota di documentazione progettuale e nastri magnetici Betamax o WHS contenenti alcuni documentari dell’inchiesta televisiva I siciliani e filmati del progetto Effetto luna sulla Sicilia ellenica, diretti da Fava e andati in onda il 15 aprile 1982 su Rai Tre, corredati da documentazione cartacea.
Più esiguo sul piano quantitativo il gruppo di carte inerenti all’attività radiofonica svolta per un periodo circoscritto dal soggetto produttore. Si parla essenzialmente di riduzioni di testi teatrali e/o di narrativa nonché di sceneggiati per mini rappresentazioni radiofoniche, teatrali o televisive, impiegati o pensati per le trasmissioni della rubrica Rai Voi ed io, andate in onda nell’autunno 1977 e nei primi mesi del 1978.
L’archivio – che restituisce con efficacia le strette interconnessioni esistenti tra tutte queste attività – conserva anche un’aggregazione composta da diversi quaderni del periodo adolescenziale e universitario, contenenti componimenti e racconti, nonché da altri scritti giovanili non riconducibili alla collaborazione con testate giornalistiche.
Più scarno è l’insieme riferito alla formazione di Fava, che comprende la sua tesi di laurea, pagelle, certificati, diplomi scolastici e documenti di carattere amministrativo, affiancati da un numero limitato di dispense e appunti universitari. Si segnala infine la presenza di una raccolta di materiali a stampa conservati dal soggetto produttore.

Storia archivistica:

Al momento dell’omicidio di Giuseppe Fava, l’archivio era ubicato in prevalenza presso la sua abitazione e solo in parte nei due alloggi dei genitori, a Catania e Palazzolo Acreide (SR). Nella seconda metà degli anni ‘80 la figlia Elena raccolse e sistemò sommariamente tutto il materiale, riunendolo agli inizi degli anni ’90 presso la propria abitazione, a Gravina di Catania.
Dopo la costituzione della Fondazione Giuseppe Fava (2002) il materiale cominciò ad essere strutturato secondo la tipologia di contenuto. Tra il 2014 e il 2015 Elena Fava iniziò, insieme al marito Giuseppe M. Andreozzi, la revisione sistematica del materiale procedendo ad un’organizzazione più articolata in macro aggregazioni tematiche.
Dopo la scomparsa di Elena Fava (dicembre 2015), il marito ha proseguito l’analisi, la descrizione e l’organizzazione del fondo, che è stato dichiarato di interesse culturale dalla Soprintendenza archivistica della Sicilia con decreto n. 71 del 27 giugno 2018. Nell’aprile 2021, a fronte di una convenzione stipulata con la Direzione Generale Archivi, è stato avviato un lavoro di ordinamento e inventariazione dell’intero archivio, che è tuttora in corso.

Lingua della documentazione:

  • ita
  • eng

Documentazione collegata:

Una raccolta di documenti su Giuseppe Fava è conservata dalla Fondazione Giuseppe Fava.

Condizione di accesso:

accessibile previa autorizzazione

Condizione di riproduzione:

consentita per uso studio

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Compilatori

  • Simone Lisi (archivista)