[Delirio] ([1977])

Unità

Tipologia: fascicolo o altra unità complessa

Segnatura definitiva: AGF-03.1-017

Il fascicolo comprende documenti correlati all’opera di Giuseppe Fava Delirio , scritta nel 1977. Per quanto risulti registrata alla SIAE l’1 gennaio del 1978 (cod. 328855C, con sottotitolo Delirio e sogno ), la prima messa in scena individuata risale al 19 novembre 1980, presso il Teatro in Fiera di Messina nell’ambito della Rassegna Teatro-novità di autore siciliano. Un’altra rappresentazione di quei giorni risulta al Teatro Anfitrione di Roma nel dicembre del 1980, con regia di Marco Gagliardo. Il testo è pubblicato postumo nel terzo volume della monografia sul teatro di Fava edito da Tringale nel 1988 (FavaG_1988-v3).
Nella pièce Delirio – «autentica ballata drammatica del Sud», come la definiva Fava in una relazione artistica e finanziaria (cfr. Serie 3, Sottoserie 1, n. 13.6) – quattro attori del Sud sono rinchiusi in un teatro per le prove di uno spettacolo su un palcoscenico nudo. Presto l’attività interpretativa in cui sono impegnati lascia spazio alle loro storie private, di persone in carne e ossa che tendono a «vincere sulle maschere», inusualmente destinate a recepire verità e sentimenti degli interpreti.
La loro incapacità di elevarsi a indossare i panni degli immortali personaggi del teatro, in un gioco di ricorrente passaggio tra dimensione teatrale e vita vera, diventa occasione per mostrare con forza la crisi degli esseri umani e i limiti delle parziali categorie sociali nelle quali essi si rinchiudono perdendo l’essenza sfaccettata che li contraddistingue. L’espediente metateatrale finisce per coinvolgere anche gli spettatori, mettendone in luce le ipocrisie. La natura delirante della vicenda che investe gli attori viene amplificata dalla presenza di un quinto personaggio, il sogno, che appare e riappare nella scena con sembianze diverse ad interpretare «i temi essenziali della recita umana: amore, solitudine, dolore e morte» (ScuriattiM_2020, pp. 19; 60).
Il fascicolo, costituito in fase di ordinamento con l’intento di riunificare tutta la documentazione relativa all’opera, è articolato in 5 sotto-unità, riferite a diverse stesure e varianti del testo teatrale.

Consistenza:

726 carte

Nota dell'archivista:

Le varianti dell’opera che costituiscono il fascicolo la presentano anche con i titoli Delirio e sogno o Creature recitanti, identificabile presumibilmente con il primo titolo immaginato dall’autore.
Si segnala che tra i materiali utilizzati da Fava per l’elaborazione di Delirio e sogno era verosimilmente presente anche una versione intermedia del secondo atto de La libertà, che è stata ritrovata in una carpetta intitolata Delirio e sogno ma in fase di ordinamento è stata collocata nel fascicolo relativo a La libertà (Serie 3, Sottoserie 1, n. 16), sotto-fascicolo 16.3.

Documentazione collegata:

Una relazione artistica e finanziaria sull’opera Delirio è presente nel sotto-fascicolo Opera buffa – preventivi pratiche Regione. Sceneggiati preventivi, Serie 3, Sottoserie 1, n. 13.6.
Due recensioni riguardanti l’opera, apparse nel «Giornale del Sud» del 21 novembre 1980 e ne «L’Unità» del 13 dicembre 1980, sono conservati in un altro fascicolo intitolato Delirio, collocato nella sottoserie relativa alle recensioni teatrali (Serie 3, Sottoserie 2, n. 5).

Lingua della documentazione:

• ita

Fonti

• FavaG_1988-v3 = Giuseppe Fava, Teatro. Vol. 3, Tringale, 1988
• ScuriattiM_2020 = Giuseppe Fava, Tutto il teatro. Vol. 2. La verità recitata, Bietti, 2020 (a cura di Massimiliano Scuriatti)

Link risorsa: http://141.94.31.244:8080/fonds/7/units/85